I GRUPPI DI PREGHIERA |
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I gruppi di preghiera sono presenti in Europa: I gruppi di preghiera sono presenti nel Mondo:
I gruppi
sostengono le Oasi volute da Maria come vedi in |
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(messaggio della Mamma dell’Amore - 28 settembre 2003)"Vi chiedo, amati figli, di recitare sovente
il Santo Rosario… recitatelo nelle vostre famiglie,
recitatelo assieme ai vostri cari ed ai vostri fratelli.
Questo è necessario, figli miei,
dobbiamo sconfiggere il nemico di Dio,
preparare il Regno dello Spirito d’Amore e la Sua venuta".
LA PERFETTA CONSACRAZIONE A
GESÙ CRISTO
Per approfondire la devozione a
Maria ecco in aiuto il
“Trattato della vera devozione a Maria”
scritto da San Luigi Maria Grignion de Montfort.
145. Ciò che si realizza
nella sua anima, se resta fedele, è una grande diffidenza, disistima e
avversione con sé stesso, e una grande fiducia, un grande abbandono alla
Santa Vergine, sua sovrana amata. Egli non fa più assegnamento come
prima sulle proprie disposizioni, intenzioni, meriti, virtù e buone
opere, poiché avendone fatto offerta totale a Gesù Cristo per mezzo di
questa buona Madre, non possiede che un tesoro, dove sono tutti i suoi
beni e che non ha più con sé: questo tesoro è Maria.
Si avvicina così a Gesù Cristo Signore senza timore servile o scrupoloso
e lo prega con molta fiducia; è questo che lo fa entrare nei sentimenti
del devoto e dotto abate Ruperto, il quale parlando della vittoria
riportata da Giacobbe sull’angelo, rivolge alla Santa Vergine queste
belle parole: “O Maria, mia principessa e Madre immacolata di un
Dio-Uomo, Gesù Cristo, io desidero lottare con questo Uomo, cioè il
Verbo di Dio, armato non dei miei meriti, ma dei tuoi”. Oh! come si
è potenti e forti presso Gesù Cristo quando si è armati dei meriti e
dell’intercessione di una degna Madre di Dio, la quale, come dice Sant’Agostino,
ha vinto l’Onnipotente con l’amore!.
146. Poiché mediante questa forma di devozione si donano a Gesù
Cristo Signore, per le mani della sua santa Madre, tutte le proprie
buone opere, questa buona Sovrana le purifica, le abbellisce e le fa
accettare dal Figlio suo.
1°. Ella le purifica da tutta la sporcizia dell’amor proprio e dal
sottile attaccamento alla creatura che si insinua nelle migliori azioni,
senza che ci si accorga. Dal momento in cui sono nelle sue mani
purissime e feconde, queste mani che non sono mai state sterili ed
oziose, che purificano ciò che toccano, liberano il dono che le si fa da
tutto ciò che può avere di guasto o imperfetto.
147. 2°. Le abbellisce, ornandole dei suoi meriti e virtù. È come se
un contadino, che vuole guadagnare l’amicizia e la benevolenza del re,
andasse dalla regina e le presentasse una mela, che è tutto il suo
avere, perché ella la presenti al re. La regina, dopo aver accettato il
piccolo e povero dono del contadino, metterebbe questa mela al centro di
un grande e bel vassoio d’oro e la presenterebbe così al re, da parte
del contadino. In questo modo la mela, sebbene indegna per sé di essere
presentata al re, diventerebbe degna della sua Maestà a causa del
vassoio d’oro sul quale è posta e della persona che lo presenta.
148. 3°. Ella presenta queste buone opere a Gesù Cristo. Infatti non
trattiene per sé nulla di ciò che le si presenta, come se fosse lei il
fine; ma fedelmente rimanda tutto a Gesù. Se si dà a lei, si dà
necessariamente a Gesù; se la si loda e le si rende gloria, subito ella
loda e rende gloria a Gesù. Ora come un tempo, quando Santa Elisabetta
ebbe a lodarla, quando la si loda e la si benedice ella canta: “L’anima
mia magnifica il Signore”.
149. 4°. Fa accettare da Gesù queste buone opere, anche se sono un
piccolo e povero dono per questo Santo dei santi e Re dei re. Quando si
presenta qualche cosa a Gesù da se stessi e sostenuti dalla propria
capacità e disposizione, Gesù esamina il dono e spesso lo rifiuta a
causa della sporcizia derivante dall’amor proprio, come un tempo rifiutò
i sacrifici degli Ebrei pieni di volontà propria. Ma quando gli si
presenta qualche cosa per le mani pure e verginali della sua Amatissima,
lo si prende per il lato debole, se posso usare questa espressione: egli
allora non considera più tanto il dono che gli si fa, quanto la sua
buona Madre che glielo presenta; non guarda più tanto da dove viene quel
dono, quanto colei per la quale arriva. Così Maria, che non viene mai
rifiutata, ma sempre ben accolta dal suo Figlio, fa ricevere
favorevolmente dalla sua Maestà tutto ciò che lei gli presenta, piccolo
o grande; basta che Maria lo presenti e Gesù lo accoglie e gradisce. È
il prezioso consiglio che San Bernardo dava a quelle che egli guidava
verso la perfezione: “Quando vuoi offrire qualcosa a Dio, abbi
l’accortezza di presentarglielo per le mani molto degne e gradevoli di
Maria, se non vuoi vederti rifiutato”.
150. Non è forse questo che la stessa natura ispira ai piccoli nei
confronti dei grandi, come abbiamo visto? Perché la grazia non dovrebbe
portarci a fare la stessa cosa nei confronti di Dio, che è infinitamente
superiore a noi e davanti al quale noi siamo meno degli atomi? Abbiamo
d’altra parte un’avvocata così potente, che non viene mai respinta, così
capace, che conosce tutti i segreti per conquistare il cuore di Dio,
così buona e piena di carità che non respinge mai nessuno, per quanto
piccolo e cattivo. Più avanti riferirò la storia di Giacobbe e Rebecca,
come figura effettiva della verità che ho esposto.